Nel breve video della Fondazione Umberto Veronesi, il Prof. Nardo Nardocci, direttore dell’unità neuropsichiatria infantile dell’Ospedale “Carlo Besta” di Milano, parla dei campanelli di allarme rispetto lo spettro autistico e dell’importanza della diagnosi precoce da 0 a 3 anni.
Soprattutto nel primo anno di vita attenzione:
- ai segnalatori di relazione del bambino con la mamma come la comparsa del sorriso e dello sguardo direzionato
- al ritardo nel linguaggio
Verso i 14/15 mesi può comparire:
- una regressione di quanto il bambino dal punto di vista del linguaggio aveva prodotto
Dal secondo anno di vita segnali possono essere:
- che il bambino non risponde ai richiami
- si manifestano comportamenti ripetitivi
- una certa rigidità nei confronti di giochi specifici
In assenza di dati biologici indicativi dell’autismo, la diagnosi è di tipo comportamentale, complessa, e si basa su valutazioni standardizzate per limitare la soggettività dell’osservatore.